Di seguito si riassumono le principali novità introdotte dalla c.d. Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023) e dal D. Lgs. n. 216/2023, contenente alcune modifiche in materia fiscale.
Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti
Per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 è confermato il c.d. taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici. Previsto infatti un esonero sulla quota:
• pari al 6% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692 euro;
• pari al 7% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.
In entrambi i casi, la retribuzione imponibile è parametrata su base mensile per 13 mensilità e i limiti di importo mensile sono considerati al netto del rateo di tredicesima.
L’esonero non si applica sul rateo di tredicesima.
Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Fringe benefits
Limitatamente al periodo d’imposta 2024, il limite di esclusione dal computo del reddito imponibile del lavoratore dipendente per i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore (c.d. fringe benefits) ordinario pari a 258,23 euro è elevato a:
• 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico;
• 1.000 euro per gli altri lavoratori dipendenti.
Rientrano nel regime di esenzione anche le somme erogate o rimborsate al lavoratore dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche e delle spese per il contratto di locazione della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.
Premi di risultato
Confermato, relativamente ai premi e alle somme erogati nell’anno 2024, il dimezzamento, dal 10% al 5%, della tassazione dei premi di produzione siglati con le rappresentanze sindacali e depositati all’Ispettorato del Lavoro.
Lotta all’evasione nel lavoro domestico
L’Agenzia delle entrate e l’INPS realizzeranno piena interoperatività delle rispettive banche dati per lo scambio e l’analisi dei dati, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e contributiva nel settore del lavoro domestico.
Congedi parentali
Per il solo anno 2024, i periodi di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità fruiti da lavoratori con figli di età inferiore ai 6 anni, il cui congedo sia terminato dopo il 31 dicembre 2023, saranno indennizzati all’80% della retribuzione, fino al limite di 2 mesi.
Dal 2025, la misura dell’indennità sarà pari all’80% per il primo mese e al 60% per il secondo.
I successivi periodi di congedi parentali, da fruire entro i 12 anni di età, rimangono invece indennizzati al 30%, fino al raggiungimento del limite di 9 mesi (comprensivi dei già menzionati 2 mesi).
Decontribuzione delle lavoratrici con figli
Per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 è riconosciuto un esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.
Per l’anno 2024, in via sperimentale, l’esonero è riconosciuto anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Irpef 2024, novità per scaglioni e detrazioni
Si prevede una riduzione degli scaglioni Irpef da quattro a tre, applicando le seguenti aliquote:
• 23%, per il reddito complessivo fino a 28.000 euro;
• 35%, per il reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
• 43%, per il reddito complessivo superiore a 50.000 euro.
Inoltre, la detrazione per lavoro dipendente è innalzata da 1.880 euro (se il reddito complessivo non supera 15.000 euro) a 1.955 euro.
Super deduzione per nuove assunzioni
È prevista una super deduzione del 20% sul costo del lavoro per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso dell’anno.
L’agevolazione è limitata al 2024 e si applica solo ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno 365 giorni, rispettando diverse condizioni:
• sia stato stipulato un nuovo contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato nel corso del 2024;
• il numero di dipendenti a tempo indeterminato al 31 dicembre 2024 deve essere maggiore rispetto alla media dell’esercizio 2023. Questo calcolo tiene conto anche di eventuali diminuzioni nel caso di società controllate o collegate;
• il numero totale dei dipendenti (compresi quelli a tempo determinato) al 31 dicembre 2024 deve essere superiore a quello medio del 2023. In questo caso, non è necessario considerare le diminuzioni delle società del gruppo.
Se i neoassunti inoltre appartengono a categorie particolarmente svantaggiate, è prevista un’ulteriore maggiorazione del costo deducibile, fino ad un 10%.
Siamo a disposizione per chiarimenti e con l’occasione porgiamo i migliori auguri di Buon Anno!