La Legge di Bilancio 2025 e il Collegato Lavoro introducono importanti novità che riguardano contratti, tutele, ammortizzatori sociali e semplificazioni per le imprese. Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 12 gennaio 2025. Vediamo insieme i principali cambiamenti.
Contratto a tempo determinato: nuovi limiti per il periodo di prova
Il periodo di prova nei contratti a tempo determinato viene regolamentato in modo più dettagliato. La durata è fissata in un giorno per ogni 15 di calendario, con i seguenti limiti:
• 15 giorni per contratti fino a 6 mesi;
• 30 giorni per contratti fino a 12 mesi.
È importante notare che non sarà possibile reiterare il periodo di prova in caso di proroga o rinnovo del contratto.
Somministrazione di lavoro: più flessibilità
Il Collegato Lavoro prevede alcune eccezioni al limite del 30% di lavoratori somministrati rispetto ai dipendenti a tempo indeterminato presenti in azienda. Saranno esclusi da questo limite:
• I lavoratori somministrati assunti a tempo indeterminato dalle agenzie;
• I somministrati per nuove attività, startup, attività stagionali, spettacoli, sostituzioni e lavoratori over 50.
Inoltre, per i lavoratori disoccupati da almeno sei mesi o svantaggiati non si applicano i limiti di durata e le causali per i contratti a termine.
Dimissioni per fatti concludenti: nuova procedura
Una delle novità più significative riguarda le dimissioni per fatti concludenti. Se un lavoratore si assenta ingiustificatamente per un periodo superiore a quanto previsto dal contratto collettivo (o, in mancanza di previsione contrattuale, oltre 15 giorni), il datore di lavoro può considerare il rapporto risolto.
Questa disposizione non si applica se il lavoratore dimostra che l’assenza è dovuta a cause di forza maggiore o a motivi imputabili al datore di lavoro.
Le conseguenze principali delle dimissioni per fatti concludenti sono:
• Esenzione per il datore di lavoro dal versamento del contributo NASpI;
• Facoltà di trattenere l’indennità di mancato preavviso dalle competenze di fine rapporto;
• Impossibilità per il lavoratore di accedere alla NASpI, poiché le dimissioni non sono considerate perdita involontaria del posto di lavoro.
Nuovi criteri di stagionalità
Il Collegato Lavoro ridefinisce il concetto di stagionalità, estendendo questa tipologia contrattuale anche a:
• Attività organizzate per far fronte a intensificazioni produttive in determinati periodi dell’anno;
• Esigenze tecnico-produttive legate ai cicli dei settori produttivi o dei mercati serviti dall’impresa.
Questa maggiore flessibilità è particolarmente utile per le aziende che affrontano picchi di domanda durante l’anno.
Apprendistato: nuove opportunità di trasformazione
La legge introduce la possibilità di trasformare l’apprendistato di primo livello in:
• Apprendistato professionalizzante;
• Apprendistato di alta formazione e ricerca.
Rateazione dei debiti contributivi
Sarà prevista la possibilità di rateizzare i debiti contributivi fino a 60 mesi, rispetto ai precedenti 24 mesi. Questa dilazione si applica ai debiti verso INPS e INAIL.
I requisiti per accedere alla rateizzazione sono:
• Regolare versamento delle rate accordate;
• Correntezza nel pagamento della contribuzione mensile o periodica.
Snellite, quindi, le procedure, in quanto per questa nuova rateizzazione non è più richiesto l’intervento ministeriale.
Agevolazioni per le assunzioni
Introdotta la “Nuova” decontribuzione Sud, che sarà in vigore dal 2025 al 2029. Questo sgravio contributivo è destinato alle imprese che assumono lavoratori a tempo indeterminato nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).
I datori di lavoro potranno beneficiare di un esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con alcune limitazioni. Lo sgravio non si applica ai settori agricoli e ai rapporti di lavoro domestico. Per le aziende con oltre 250 dipendenti, è necessario dimostrare un incremento occupazionale (tempo indeterminato) rispetto all’anno precedente per accedere al beneficio.
Ecco come è modulato l’incentivo:
• Anno 2025: esonero del 25% dei contributi, con un massimo di 145€ mensili per lavoratore.
• Anno 2026: esonero del 20%, fino a 125€ mensili.
• Anno 2027: esonero del 20%, fino a 125€ mensili.
• Anno 2028: esonero del 20%, fino a 100€ mensili.
• Anno 2029: esonero del 15%, fino a 75€ mensili.
L’esonero è valido per i dipendenti già assunti al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento. Tuttavia, non si applica a contratti di apprendistato e ai rapporti con enti pubblici o assimilati.
Requisiti e condizioni per accedere all’esonero
Per beneficiare dell’esonero contributivo, i datori di lavoro devono rispettare le seguenti condizioni:
• Possedere un documento unico di regolarità contributiva (DURC).
• Non avere effettuato violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e di tutela delle condizioni dei dipendenti.
• Rispettare le norme sulle assunzioni obbligatorie di soggetti disabili (legge n. 68/1999).
L’esonero non è cumulabile con altri incentivi previsti per giovani, donne o imprese localizzate in aree svantaggiate (come le Zone Economiche Speciali, ZES).
Rifinanziamento bonus per giovani, donne e ZES
Viene rifinanziato il pacchetto di incentivi per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori nelle ZES. I bonus prevedono:
Bonus giovani: esonero del 100% dei contributi previdenziali fino a 500€ mensili (650€ per assunzioni nel Mezzogiorno) per l’assunzione di under 35 a tempo indeterminato (mai occupati prima a tempo indeterminato).
Bonus donne: esonero del 100% fino a 650€ mensili per l’assunzione di donne prive di impiego da almeno 6 mesi (nelle ZES) o da 24 mesi (in tutta Italia).
L’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.
Bonus ZES: esonero del 100% fino a 650€ mensili per assunzioni di lavoratori over 35 disoccupati da almeno 24 mesi, in aziende con meno di 10 dipendenti localizzate nelle ZES.
Agevolazioni contributive
Decontribuzione per le lavoratrici madri
A partire dal 2025, le lavoratrici madri ( a tempo determinato, indeterminato e autonome) potranno beneficiare di un esonero contributivo parziale fino al decimo anno di età del figlio più piccolo (o fino al diciottesimo anno, se madri di tre o più figli). L’esonero riguarda i contributi previdenziali a carico della lavoratrice ed è destinato a dipendenti e lavoratrici autonome con reddito annuo non superiore a 40.000€.
Fringe benefit
Per il triennio 2025-2027, il limite entro cui i benefit aziendali non concorrono a formare reddito imponibile del dipendente resterà pari a 1.000€ (o 2.000€ per i dipendenti con figli a carico). Questo significa che i datori di lavoro potranno offrire alcuni vantaggi senza che questi vengano tassati.
Ecco quali benefit rientrano nel limite:
Beni e servizi offerti dall’azienda (es. buoni spesa, regali, ecc.)
Rimborsi o pagamenti diretti per:
• bollette di acqua, luce e gas della casa;
• spese di affitto della prima casa;
• interessi sul mutuo della prima casa.
Auto aziendali in uso promiscuo: cosa cambia nel 2025?
Dal 1° gennaio 2025, cambiano le regole fiscali per le auto aziendali concesse ai dipendenti sia per uso lavorativo che personale. La novità riguarda il valore dell’auto da tassare, ovvero la parte considerata un “benefit” per il lavoratore.
Per le auto a motore tradizionale (benzina o diesel):
Il valore imponibile sarà pari al 50% del costo calcolato su una percorrenza fissa di 15.000 km all’anno, basandosi sulle tabelle ACI che indicano i costi chilometrici.
• 10% per le auto completamente elettriche
• 20% per le auto ibride plug-in (che possono funzionare sia con energia elettrica che con carburante).
La novità riguarda le auto concesse al dipendente a decorrere da gennaio 2025 e di nuova immatricolazione.
Detassazione del lavoro notturno e festivo nel turismo
Per contrastare la carenza di personale nel settore turistico, ricettivo e termale è stato introdotto un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario, effettuate nei giorni festivi, ai seguenti lavoratori dipendenti del settore privato, valido dal 1° gennaio al 30 settembre 2025. Tale misura è riservata ai lavoratori dipendenti con reddito annuo non superiore a 40.000€.
Inoltre, le mance ricevute dai lavoratori nel settore turistico e della ristorazione saranno soggette a un’imposta sostitutiva del 5%, fino al 30% del reddito percepito, per redditi complessivi non superiori a 75.000€.
Nuove regole per il rimborso spese
Sono state introdotte norme stringenti in materia di rimborso spese ai dipendenti.
Il pagamento di vitto, alloggio, viaggio e trasporto, inclusi taxi e NCC, deve avvenire tramite strumenti tracciabili.
Sono esenti da queste restrizioni solo i trasporti effettuati con autoservizi pubblici di linea.
Bonus dipendenti
Per i titolari di reddito di lavoro dipendente inferiori a 20.000€ viene poi riconosciuto un nuovo bonus in misura percentuale, variabile al crescere del reddito con aliquote che variano dal 7,1 al 4,8%.
È inoltre previsto il bonus pari a 1.000€ per i redditi di lavoro dipendente compresi fra 20.000 e 40.000€. Bonus che si azzera al raggiungimento della quota di 40.000€ di reddito.
Modifiche al sistema pensionistico
La Legge di Bilancio conferma alcune misure di pensionamento anticipato, come Quota 103, Opzione Donna e APE Sociale.
Per i lavoratori con il sistema contributivo integrale, sarà possibile il computo di rendite pensionistiche complementari nel calcolo delle soglie minime per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata.
Come sfruttare al meglio le opportunità della Legge di Bilancio 2025
Per le imprese e i lavoratori, è importante conoscere nel dettaglio le opportunità offerte dalla nuova manovra finanziaria. Lo Studio Pinotti è a disposizione per fornire consulenza personalizzata su come accedere agli incentivi, gestire le pratiche necessarie e ottimizzare la gestione del personale.
Vuoi scoprire come la Legge di Bilancio 2025 può aiutare la tua azienda?
Prenota un appuntamento con il nostro studio.