Con sentenza del 31 luglio 2023, la Corte di cassazione ha definitivamente confermato il licenziamento disciplinare intimato ad un lavoratore al quale era stato contestato di aver tenuto comportamenti consistenti in molestie sessuali in danno di una collega di lavoro.
La condotta, nella specie, era consistita in allusioni verbali e fisiche a sfondo sessuale, comunque indesiderate e oggettivamente idonee a ledere e violare la dignità della collega.
La molestia, si legge nella decisione, nonché la conseguente tutela accordata, sono fondate, infatti, sulla oggettività del comportamento tenuto e dell’effetto prodotto, risultando irrilevante l’effettiva volontà di recare una offesa.
Foto di Keira Burton: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-in-giacca-blu-in-piedi-accanto-a-donna-in-sciarpa-in-bianco-e-nero-6147123/