Con ordinanza del 25 luglio 2023, la Corte di Cassazione ha ritenuto illegittimo il licenziamento per giusta causa irrogato al lavoratore in seguito alla denunzia per maltrattamenti dalla convivente e della ex moglie e in seguito agli arresti domiciliari ai quali era stato sottoposto.
Secondo la Cassazione, infatti, la giusta causa di licenziamento deve ritenersi sussistente anche in presenza di condotte extralavorative a condizione però che le stesse abbiano un riflesso anche solo potenziale, ma comunque oggettivo, sulla funzionalità del rapporto.
Ebbene, nel caso di specie, le condotte tenute dal lavoratore ai danni della propria convivente non hanno avuto alcuna incidenza, neppure riflessa, sull’ambiente lavorativo e, quindi, sul rapporto di lavoro, in considerazione sia della mancanza di qualunque eco mediatica, sia del carattere meramente esecutivo delle mansioni cui è adibito, sia della pluridecennale anzianità lavorativa presso la medesima società senza mai alcun episodio di violenza e alcun procedimento disciplinare.
Foto di Karolina Grabowska: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-donna-seduto-arrabbiato-4379912/