Il datore di lavoro che intenda far valere lo scarso rendimento del dipendente come giusta causa o giustificato motivo del licenziamento è tenuto a dimostrare un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del lavoratore.
Occorre, ossia, la prova che il lavoratore abbia conseguito un risultato inferiore alla media delle prestazioni rese dai colleghi con la medesima mansione e che lo scostamento registrato sia notevole, dando luogo ad una enorme sproporzione tra i risultati dei vari dipendenti così confrontati.
Per verificare che vi sia stato inadempimento, inoltre, si deve valutare la condotta complessiva del lavoratore in un apprezzabile periodo di tempo.
Sono infatti questi i principi di diritto richiamati dalla Corte d’appello di Milano nel testo della sentenza depositata il 26 maggio 2023.
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